Arriviamo alla stazione Viazul di Santa Clara intorno alle 17 e ci attende l’assalto dei soliti tassisti che ci offrono passaggi a prezzi esorbitanti verso le località vicine. Siamo decisi a spostarci con i mezzi pubblici e curiosi di provare i camiones: in effetti i mezzi per la popolazione locale non sono esattamente degli autobus, ma spesso dei camion adibiti a tali. Si tratta di mezzi degli anni ’50 nei rimorchi dei quali vengono montate delle panche o, nella migliore delle ipotesi, dei veri e propri sedili. Schiviamo quindi i jineteros e raggiungiamo la stazione dei bus locali fiduciosi di riuscire a prenderne uno, ma purtroppo pare che a quest’ora non ci siano più mezzi diretti a Remedios. Ci arrendiamo all’evidenza e cerchiamo un taxi, che tra l’altro, ingaggiato lontano dalla zona turistica, ci offre una tariffa a meno di metà prezzo.
La strada per Remedios è asfaltata, ma da brivido: una volta calata l’oscurità ci sono biciclette, pedoni, carretti tirati da cavalli e animali liberi a ridosso della carreggiata, pressoché invisibili se non all’ultimo momento. Le macchine in senso opposto sfrecciano ad alta velocità e rischiamo un incidente almeno in un paio di occasioni, il taxista si scusa per i pericoli, ma in effetti le condizioni di guida notturne sono veramente al limite!

Remedios è l’unica località per la quale abbiamo prenotato il pernottamento dall’Italia. Data la folla prevista per la festa de Las Parrandas non volevamo rischiare di rimanere a bocca asciutta. Purtroppo prenotando alla cieca e arrivando alla sera si rischia di venir presi alla sprovvista. La casa che abbiamo prenotato, Alycia y Amaury, ci ha anticipato via email che pernotteremo in una casa particular ufficiale a fianco alla loro. Arrivati a destinazione veniamo spediti in una casa non ufficiale: la famiglia è come al solito affabile, però la condizioni della casa non sono proprio il massimo, in alcune stanze manca il pavimento, non abbiamo la stanza chiusa a chiave e il bagno privato. Tutto ciò tra l’altro si traduce comunque nel prezzo più alto che pagheremo  nell’intera vacanza per una stanza! La frittata è fatta, sebbene un po’ preoccupati a quest’ora è impensabile mettersi a girare per cercare un’altra casa, soprattutto con la festa ormai iniziata. Decidiamo quindi di restare. Vista la grande folla che confluirà in questi due giorni nel paesino, non dovrebbero esserci controlli sulle case e d’altra parte il problema principale ce l’avrebbero i nostri ospiti, non avendo l’autorizzazione per ospitare stranieri.

In questo modo riusciamo, nonostante tutto, a vivere un po’ della vita originale cubana: la famiglia è composta da un’anziana signora e dalla figlia con marito, figli e vari nipoti in visita per la festa. Veniamo ospitati in una camera presumibilmente di un altro componente della famiglia, corredata di foto ed effetti personali, scopriremo che è un giocatore professionista di baseball e che oggi è in trasferta con la sua squadra: il Santa Clara! Il baseball è lo sport nazionale qui a Cuba e tutti ne vanno matti, questo non vuol dire che i giocatori siano minimamente equiparabili ai nostri sportivi, visto il tenore di vita di questa famiglia il ragazzo non guadagna sicuramente cifre da capogiro!

Le vie del centro del paesino sono già affollate e piene di bancarelle, c’è tamarrissima musica raggaeton sparata a volumi improbabili e gente che balla. Vanno alla grande la porchetta, il pollo fritto e cocktail di frutta e rum. Fino ad ora non ci siamo fatti grossi problemi a bere mojito nei bar, dato che solitamente usano cubetti di ghiaccio fatti con acqua sanificata, ma i blocchi di ghiaccio spaccati con il martello dentro uno straccio di dubbia provenienza non ci ispirano molta fiducia! Rimaniamo colpiti dalle giostre locali: oltre ai classici gonfiabili, le macchinine per bambini sono spinte a mano da un adulto e quella che da  noi è la nave dei pirati qua è una gabbietta da poche persone che oscilla su un tabiccolo infernale… la proveremo un’altra volta!

Mentre ci accingiamo a sbranare un ottimo e untuoso pollo fritto accompagnato da una Cristal e una Bucanero (le onnipresenti birre locali), veniamo avvicinati da una coppia sulla cinquantina con cui chiacchieriamo di Cuba e dell’Italia. Ci spiegano il funzionamento della festa de Las Parrandas: due rioni del paese, El Carmen e San Salvador, si sfideranno domani a colpi di petardi e fuochi d’artificio sparati a partire da due carros (analoghi ai carri dei nostri carnevali), mentre due costruzioni allegoriche, i Trabajos de Plaza, troneggiano ai due angoli opposti della piazza principale, pieni di luci e decorazioni. Stanchi per il viaggio ci ritiriamo, domani ci aspettano due highlight del nostro viaggio: Playa Santa Maria di giorno e Las Parrandas la notte!