Come sai già, una volta tornati a casa, ci piace cucinare i piatti dei luoghi che visitiamo. Così anche quest’anno abbiamo partecipato ad un corso di cucina a Zanzibar. Se la Tanzania non ci ha entusiasmato per la sua cucina, l’arcipelago si sa difendere molto bene per la qualità e la varietà dei suoi piatti.

Come organizzare il corso di cucina a Zanzibar

Una volta arrivati a Stone Town, capitale dell’isola, e recuperata una SIM card per telefonare ci siamo messi in contatto con l’agenzia Zanzibar Kawa Tour, consigliata anche sulla Lonely Planet. L’agenzia oltre ai workshop di cucina organizza una serie di attività culturali come tour della città ed escursioni in bicicletta alle piantagioni.

corso di cucina a zanzibar

Sebbene sul sito web sia indicato un indirizzo, non siamo riusciti a capire se l’agenzia abbia una sede fisica aperta al pubblico, ma abbiamo pattuito e organizzato tutto per telefono. Ci ha risposto Mohammed e ci siamo accordati per il giorno successivo. Le lezioni non è detto che si tengano tutti i giorni quindi meglio tenersi disponibili per un paio di opzioni.

Diciamo subito che non è un’attività economica dato che costa 60000 TSH a persona (circa 30$), ma a posteriori possiamo assicurare che se sei appassionato di cucina avrai la sensazione di aver speso i tuoi soldi nel migliore dei modi.

Tour al mercato di Zanzibar

L’attività comincia in mattinata: Mohammed ci dà appuntamento alla nostra pensione e ci dirigiamo al mercato di Zanzibar per fare la spesa per il pranzo. Il mercato di Darajani, situato nella parte est di Stone Town, è assolutamente da visitare. Tra le bancarelle i turisti si mischiano alla popolazione, ma rimane comunque un’esperienza molto locale. Prima dell’ingresso troverai venditori di tessuti e un paio di sartorie, se sei bravo a contrattare un po’ farai buoni affari.

il mercato di zanzibar

il mercato di zanzibarEntriamo dal lato interno alla città vecchia e la prima tappa è dedicata alle spezie, indispensabili per la cucina di Zanzibar. Mohammed ci illustra le varie tipologie e ne acquista in quantità industriali: zenzero, cardamomo, cannella, cumino, sia freschi sia tritati. Ci fermiamo poi ai banchi di frutta e verdura per gli altri ingredienti: cocco, cipolle, aglio, patate, carote e banane.

Il mercato è completamente coperto da tettoie o teloni, per permettere di fare acquisti anche durante le ore più calde della giornata. Carne e pesce si trovano nella parte centrale, all’interno di un edificio semi diroccato. Lo spettacolo e l’odore sono da stomaco d’acciaio: le carcasse sono adagiate su ripiani di cemento e i venditori usano strumenti più o meno ortodossi per tagliarle. Qui Mohammed acquista del pollo e dei tranci di pesce tipo nasello.

il mercato di zanzibar

Infine nella zona del mercato che si affaccia sul lato opposto rispetto a quello da cui siamo entrati, ci sono diversi banchi che vendono riso di molte varietà, cereali e legumi. Troviamo anche un sacchetto di farina di lenticchie che servirà per una delle ricette.

Osservare la vita dei mercati è sempre affascinante: le contrattazioni, il modo di esporre la merce e i personaggi particolari che lo animano. Torneremo sicuramente per qualche acquisto, ma è ora di passare all’azione.

il mercato di zanzibar

La lezione di cucina di Zanzibar

Dopo aver fatto la spesa ci trasferiamo in casa di una famiglia locale che collabora con l’agenzia. Veniamo accolti calorosamente da tre generazioni: le donne di casa guideranno le operazioni, mentre il nonno ci intratterrà con i suoi aneddoti.

La “cucina” viene allestita nel cortile interno della casa: viene steso un telo a terra e ci disponiamo a terra in cerchio a preparare le ricette. Per la cottura useremo un grande fornello da campo e un cuociriso elettrico. Naturalmente tutto quello che cuciniamo poi lo mangeremo per pranzo: una vera abbuffata di piatti tipici di Zanzibar.corso di cucina a zanzibar - paola al lavoro

Cominciamo con le ricette più semplici e con i lavori di manovalanza: ci sono un sacco di verdure da tagliare a pezzettini per preparare una gustosa insalata tipica con pomodoro, peperone, cipolla, cetriolo condita con succo di lime e sale.

corso di cucina a zanzibar - insalataPrepariamo poi una vera squisitezza: le badia (o bajia) sono polpettine a base di farina di lenticchie, verdure tritate e mango. Una volta ottenuto un impasto omogeneo si fanno friggere in un pentolone di olio bollente. Servite calde con una salsa di peperoni piccanti creano dipendenza!

corso di cucina a zanzibar - badiacorso di cucina a zanzibar - badia

Il piatto forte del menu è il pilau: riso speziato con pollo. Qua le spezie di Zanzibar sono le protagoniste e il sapore è decisamente diverso dai classici curry a cui siamo abituati. Se sei curioso puoi leggere la nostra ricetta del pilau. Il pilau si mangia tradizionalmente con le mani facendo delle palline di riso e carne.

spezie di zanzibarcorso di cucina a zanzibar - pilau

Non è però finita qui. C’è ancora tempo per una gustosa zuppa di pesce con mango e spezie e come dessert banane verdi cotte nel latte di cocco e cardamomo.

corso di cucina a zanzibar - banane al coccoTra la spesa, la cucina e il pranzo si è fatto ormai metà pomeriggio, siamo ancora in tempo per passeggiare tra i vicoli di Stone Town e smaltire la scorpacciata.

Sicuramente seguire un corso di cucina a Zanzibar è un’esperienza che consigliamo: oltre che assaggiare ottimi piatti ci ha permesso di venire a contatto con le persone del luogo e imparare le loro usanze. I tempi sono stati rilassati e dilatati, come in una vera cucina casalinga, dove si prepara il pranzo dividendosi i ruoli e si chiacchiera, ci si dà una mano e si ride insieme.

corso di cucina a zanzibar