Cusco, la capitale dell’Impero Inca, è oggi una meta prediletta per i turisti, perché da qui si parte per visitare la Valle Sacra e Machu Picchu: a chi ha poco tempo, e a chi non sta nella pelle di partire alla volta del meraviglioso sito archeologico, consigliamo comunque di fermarsi almeno un giorno e una notte in città, così da avere il tempo di visitarne almeno il centro.

Il centro città e San Blas

La Cattedrale di Cusco (nome completo: Catedral Basílica de la Virgen de la Asunción) è forse il luogo più famoso della città, perché, tra le tante meraviglie, conserva al suo interno un’opera d’arte che da sola vale il viaggio: un dipinto dell’Ultima Cena, in cui l’artista Marcos Zapata si è preso una certa libertà, rappresentando la scena in un interno peruviano. Al centro della tavola c’è infatti un porcellino d’India (cuy) arrosto, uno dei più amati piatti tipici peruviani!

All’interno della Catedral è vietato fare qualunque fotografia, ma poco male: è l’occasione perfetta per prendere l’audioguida distribuita all’ingresso e scoprire qualche curiosità sulle opere esposte nella chiesa e sulla storia della colonizzazione spagnola (Pizarro, colui che occupò la città, è sepolto proprio all’interno della Catedral).

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Il centro della città si gira tranquillamente a piedi, le distanze non sono enormi, anche se l’altitudine (la città sorge a 3400 metri sopra il livello del mare) rende il fiato un po’ corto: qui si può camminare anche senza meta, scoprendo angoli nascosti e piazzette.

In particolare, a pochi passi da Plaza de Armas, ti consigliamo di fare un salto al Pedazo de arte (Plateros 334-B, Cusco; sito: pedazodearte.com). La proprietaria è l’artista e designer Miki Suzuki, giapponese che visitò il Perù nel 1985 e nel 1994 decise poi di trasferirsi a Cusco definitivamente. Da oltre vent’anni gestisce questo negozio / galleria d’arte, che si distingue nettamente da tutti gli altri, perché qui la maggior parte dei prodotti sono disegnati proprio da Miki, mixando lo stile locale con il proprio: ci sono oggetti in edizione limitata, tutti handmade, a prezzi più che ragionevoli.

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Ti consigliamo di passare dal Pedazo de arte subito dopo aver visto la Catedral, o comunque prima di iniziare il tour della città, perché solo qui puoi trovare una speciale mappa di Cusco, disegnata da Miki, con le attrazioni più interessanti e i suoi indirizzi preferiti per mangiare, dormire e divertirsi. Per noi è stata preziosissima!

A questo punto, si può prendere la via Hatumrumiyoc, che sale verso San Blas. Lungo la strada si trovano tanti negozi molto turistici e qualche galleria d’arte locale, ma anche un esempio di edilizia Inca, che utilizza in questo caso una pietra a 12 angoli per reggere tutto il muro laterale di quello che oggi è il Museo di Arte Religiosa. Il bordo di queste pietre è sapientemente scolpito in modo irregolare, cosicché l’incastro sia stabile e anche molto resistente alle scosse sismiche.

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Arrivati in cima alla salita, eccoci nel centro del Barrio de San Blas, epicentro della vita giovanile, quartiere pieno di locali alla moda: qui puoi rilassarti e gustare buon cibo (un po’ più caro che nel resto della città), passeggiando per i vicoli… attenzione però che qui le auto e i taxi passano praticamente ovunque!

Su Carmen Alto c’è l’ostello in cui abbiamo passato l’ultima notte con gli amici e compagni di viaggio, prima di dividerci per raggiungere la foresta amazzonica. Abbiamo dormito bene, ma consigliamo La Bo’M (Carmen Alto 283, Cusco; sito: labohemecusco.com) sopratutto per la sua strepitosa creperie, in cui si servono anche birre artigianali locali. Arrivavamo da tre giorni nella Valle Sacra, dalla scalata della montagna di Machu Picchu e la nostra ultima cena insieme è stata davvero memorabile.

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Barrio San Pedro

Nella direzione opposta rispetto alla Plaza de Armas si trova invece il nostro ostello preferito, che non a caso ha un’ottima fama (e per questo consigliamo di prenotare con largo anticipo): Mama Simona (calle Ceniza 364, Cusco; sito: mamasimona.com) è forse l’ostello che abbiamo amato di più di tutto il viaggio, per la cura dei dettagli, l’atmosfera rilassata e ovviamente per il grande cactus che c’è nella sala comune. Curiosità: il nome deriva da quello di uno dei monti sacri che sorgono nei dintorni di Cusco, unico di dodici consacrato ad una divinità femminile.

foto booking.com

foto booking.com

Non lontano dall’ostello c’è il Mercado San Pedro, indirizzo per eccellenza dove mangiare a Cusco immergendosi nella cultura culinaria peruviana: si tratta di un grande e affascinante mercato coperto, in cui comprare frutta secca e curiosare tra i banchetti. Qui si può anche pranzare, scegliendo uno dei tantissimi stand gastronomici: qui il cosiddetto street food non è una moda, ma un’abitudine consolidata, perciò il trucco, come sempre, è quello di dirigersi in uno dei banchetti più affollati, frequentati dalla gente del posto, per gustare con loro piatti semplici, come zuppa del giorno, legumi e filetti di trota fritti in pastella.

 

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Attorno al Mercado abbiamo anche trovato qualche merceria che vendeva filati di alpaca, mentre su Calle Santa Clara (che torna verso Plaza de Armas) c’è un negozio fornitissimo di tessuti peruviani, da tagliare al metro: il prezzo è quindi molto conveniente e sembra davvero un negozio in cui si servono i locali.

Coricancha

A sud-est del centro, sorge il grande e importante tempio inca di Coricancha, dedicato al Dio Sole: all’arrivo degli spagnoli, secondo le loro stesse testimonianze, i pavimenti e le pareti erano completamente ricoperti d’oro, i giardini e le sale di culto erano adornate da statue in oro e argento, decorate con pietre preziose. Non si fa fatica a capire come mai oggi, purtroppo, non ce ne sia più traccia: gli spagnoli saccheggiarono infatti il tempio e tutto l’oro fu fuso in lingotti per facilitarne il trasporto verso l’Europa.

 

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L’architettura ha subito molte modifiche nei secoli anche danni a causa dei frequenti terremoti. Oggi è un convento e un museo al quale dedicare qualche ora ed è possibile, ai piani superiori, visitare l’esposizione temporanea del momento: noi ne abbiamo trovata una particolarmente ben fatta con illustrazioni di giovani artisti peruviani davvero di talento.

Sacsaywaman

Non abbiamo citato tutte le cose da vedere, anche perché la maggior parte sono segnalate su tutte le guide, ma speriamo che i nostri piccoli consigli e le nostre annotazioni ti possano essere di ispirazione.

Manca ancora però un luogo che abbiamo amato in particolar modo, Sacsaywaman, a cui sarà dedicato il prossimo post.