Eccoci quindi a Magonza. Il campeggio, immerso nel verde in una penisola, è dall’altro lato del fiume rispetto al centro storico.
La cosa migliore sarebbe avere le biciclette, anche perché nel pomeriggio dobbiamo spostarci a Heidelberg, perciò non abbiamo tantissimo tempo. Per fortuna i gestori del campeggio si offrono di prestarci le loro! Per noi, che arriviamo da Torino, dove è necessario utilizzare lucchetti seri per prevenire i furti, è strano vedere che la gente qui non si preoccupa particolarmente: il lucchetto c’è (quasi) sempre, ma è di quelli che si rompono con estrema facilità e molto spesso la bici è parcheggiata senza essere legata ad un palo. Sembra un sogno…

Passiamo la mattinata a zonzo per la città, tra i vicoli del centro storico, la cattadrale e il Museo Gutenberg, che è davvero imperdibile! Peccato che molte informazioni siano solo in tedesco, così come la dimostrazione pratica di stampa a cura del personale del museo.
Un altro luogo davvero bello è la chiesa di Sankt Stephan, con i vetri decorati da Marc Chagall.

Dopo pranzo lasciamo Magonza in direzione Heidelberg, altra cittadina al confine nord della foresta nera. Appena arrivati decidiamo di fare una passeggiata sul Philosophenweg (il sentiero dei filosofi) sulla collina della città dove si dice che Hegel andasse in cerca di ispirazioni. E’ un’ottima occasione per rilassarci… a parte la salita iniziale, che è davvero mortale! Ma ne vale la pena, perché i ritmi di questi giorni sono stati piuttosto serrati ed era necessario prenderci un po’ di tempo per noi. Lungo la passeggiata troviamo un grosso cespuglio di more e parte la scorpacciata con Marco che si ingegna a raggiungere i rami più lontani dal bordo della strada e quindi pieni dei frutti migliori.

Posata la tenda in campeggio, saliamo al castello dopo la chiusura, perché il cortile e le parti esterne sono sempre aperti. Secondo le guide non è infatti necessario visitare l’interno, pare che non sia un granchè. E poi oggi la filosofia è quella del relax, e non c’è momento migliore per salire fin qui di quest’ora, quando ormai ci sono poche persone.

La città universitaria non è così deserta come mi immaginavo ed è davvero bella. Si respira una bella atmosfera e il biergarten che scegliamo per la cena è decisamente all’altezza delle aspettative: un cortile immerso nel verde, con tanti tavolini e dei piatti fantastici.
Non resta che fare ancora due passi per la città e poi prendere il bus che ci riporterà in campeggio.