Non voglio dirlo… sono finite le v…. ehi un attimo, non è vero! Il nostro nuovo viaggio è oramai alle porte, tra pochi giorni partiremo per una nuova avventura in Indonesia! Il blog in questi mesi è cambiato parecchio dai primi post sulla Cina: gli articoli si sono allungati, obbligati dall’assenza di connessioni a internet accessibili abbiamo deciso di prendere appunti e scrivere e pubblicare al ritorno. Di conseguenza i post sono più curati e speriamo più interessanti. Questo però significa più lavoro, e più tempo da dedicare a Carapau Costante, quindi eccoci qua a raccontare la fine del viaggio appena prima di cominciare il prossimo. Ci frullano in testa tante idee per trasformare ancora il blog e vedremo di metterle in atto al nostro ritorno. Nel frattempo, se volete seguirci giorno per giorno, lo potete fare sul nostro profilo facebook o su instagram (#carapaucostante)!

Ma torniamo all’ultimo giorno prima del rientro.
Ci svegliamo a L’Avana con un clima freddolino e uggioso mai visto in queste settimane, infiliamo la felpa e usciamo comunque. Oramai siamo dei pro degli autobus cubani quindi partiamo alla perlustrazione del Vedado, che abbiamo toccato soltanto in modo marginale negli altri giorni.

Esiste un luogo leggendario, dove per riuscire a mangiare un gelato spesso ci sono ore di attesa, dicono sia il migliore al mondo, dobbiamo provarlo in barba alla pioggerellina: è Coppelia. Nonostante siano le 11 di mattina, e il clima non sia dei più adatti, ancora prima dell’apertura si è già formata una bella coda: la gente si guarda in cagnesco spostandosi per riuscire a capire quale delle entrate del locale sarà aperta per prima, si accende qualche discussione. Mah?!? Finalmente si entra. Quelli che sembrano più buttafuori che gelatai ci fanno accomodare tutti al tavolo e un ragazzo passa a prendere le ordinazioni. Da Coppelia puoi scegliere tra cioccolato, fragola e vaniglia, con 4 pesos cubani ti danno 4 palline, tutti ma proprio tutti, tranne noi, prendono doppia razione: 8 palline!

Sarà il clima freddino, ma sicuramente non è il gelato migliore del mondo, comunque l’esperienza è da fare!

Le ultime ore a Cuba le dedichiamo a Callejon de Hamel, casa della rumba tradizionale e della santeria. La viuzza quando arriviamo non è molto animata, ma abbiamo letto che è possibile assistere la domenica a riti di santeria e spettacoli di rumba. E’ comunque un luogo caratteristico, pieno di murales alternativi ai soliti di propaganda, negozietti di musica e procacciatori d’affari: lo siento, es el último día en Cuba.
Altro luogo alternativo di Havana che visitiamo è il Barrio Chino, la chinatown più grande del Sud America. Molti lavoratori cinesi arrivarono infatti a Cuba per lavorare  nei campi da zucchero una volta abolita la schiavitù nel 1880.