Ci abbiamo messo un po’ a decidere di scrivere l’ultimo post sulla Cina, forse perché ci dispiace troppo che sia finita?

In ogni modo ecco il resoconto delle ultime 48 ore a Pechino, con qualche contrattempo e qualche bella sorpresa…

Questa volta siamo decisi ad andare in piazza Tienanmen, dato che all’andata era tutto bloccato da una maratona (o qualcosa di simile).
La cosa più strana è che per entrare sulla piazza si deve passare sotto ad un metal detector e poi gli agenti ti perquisiscono sommariamente. Ad alcuni chiedono addirittura il documento di identità. La piazza è enorme, ma non particolarmente affascinante, come d’altronde i palazzi che vi si affacciano. Uno di questi è il Mausoleo di Mao, dove però dobbiamo a malincuore rinunciare ad entrare, perché è troppo tardi e c’è troppa coda (la gente si mette in coda all’alba). E infatti anche qui è pieno di gruppi turistici cinesi con il loro elemento distintivo: il gruppo con il foulard arancione, quello con il borsone blu, quello con il cappellino giallo…
Ci dirigiamo quindi a sud del centro per rilassarci un po’ nel parco del Tempio della Pace Celeste, dove, essendo sabato, ci sono un sacco di cittadini intenti nelle loro attività di svago: esercizi, balli, spada, carte..
Purtroppo poco dopo inizia a piovere e quindi finiamo il giro del parco tutti fradici!
Nel pomeriggio ci rilassiamo un po’ e iniziamo a pensare: “oh no, sono finite le vacanze!”, come ci capita sempre negli ultimi giorni.
Non siamo nel miglior mood possibile e fuori continua a diluviare e fare tempesta di vento: apocalisse!Le temperature sono scese in maniera drastica, se solo pensiamo a 1 mese fa quando giravamo per Pechino in maglietta…
Non ci lasciamo intimidire dal tempaccio, non siamo molto attrezzati per il clima invernale, ma in qualche modo ci arrangiamo: canottiera, maglia termica, t-shirt, pail, felpa e k-way. Non stiamo esagerando, la temperatura è di 0°C e il vento è fortissimo!
Armati di coraggio usciamo per cena andiamo di nuovo al ristorante per mangiare l’anatra alla pechinese: torniamo nella stessa catena di locali, ma scegliamo questa volta una sede più vicina, su consiglio della ragazza dell’ostello.

Per la descrizione si veda uno dei primi post… ma per la foto guardate qui sotto, stavolta non ci siamo dimenticati!

Andiamo a dormire sotto il diluvio, che non si arresta; in più si è messo anche a tirare un vento gelido da nord, che davvero rende impossibile girare per strada. La mattina successiva però ci svegliamo con una bella sorpresa: sta nevicando! I tetti delle case degli hutong sono imbiancati e la strada è tutta un paciugo… Indimenticabile!
Il meteo però ci impedisce di andare al Palazzo d’Estate, che doveva essere la nostra ultima tappa. Purtroppo dobbiamo rinunciare, non è proprio la giornata ideale per stare all’aperto a passeggiare in un parco… Ripieghiamo quindi con un po’ di shopping last minute, per portare qualche souvenir in più ai nostri amici. Dopo un giro in uno dei soliti centri commerciali della contraffazione, decidiamo di andare a vedere la “Silicon Valley” pechinese, cioè la zona dove si concentra il maggior numero di centri commerciali di tecnologia. Questo tipo di negozi è davvero strano per noi: centinaia di piccoli banchetti, corner monomarca e piccoli negozi, con tutti i commessi che cercano di attirare la nostra attenzione. Soprattutto, è così strano sentire che si contratta per un cellulare! Ci aspettavamo che almeno qui i prezzi sarebbero stati fissi! Marco è quasi tentato di comprare un cellulare per sopperire alla mancanza del suo adorato cinafonino, ma per fortuna alla fine desiste… in effetti il cellulare che gli stavano facendo vedere, visti i segni che portava, era, nella migliore delle ipotesi uno scarto di produzione o un cellulare usato; nella peggiore delle ipotesi un cellulare rubato…
Finito il giro è ora di tornare in ostello, sistemare le ultime cose, cenare e andare tristemente all’aeroporto, dove ci toccherà una lunga attesa prima del volo, che parte alle 2 di mattina…
Siamo tristi e abbiamo già voglia di tornare in questo splendido Paese.

Zai jian!