Ieri sera abbiamo parlato con una ragazza dell’ostello che ci ha illustrato sulla mappa i percorsi migliori del parco, quindi siamo preparatissimi. Purtroppo sembra impossible evitare di prendere l’ascensore che scala il canyon e la telecabina che riporta in paese: se vogliamo visitare le aree più belle, dovremo pagarli a parte ma tant’é.

Scopriamo inoltre che questo paesaggio é stato utilizzato per le riprese di Avatar quindi dev’essere proprio spettacolare.
Accediamo al parco dall’entrata est di Wulingyuan e partiamo con il bus navetta alla volta di una delle passeggiate. Anche qua masse di turisti cinesi invadono il territorio, ma evitiamo il trenino e quindi riusciamo a percorrere il canyon senza troppi rallentamenti, anche qua con un cammino lastricato, in circa un’ora.

Partiamo quindi alla ricerca di Avatar, dovremo prendere l’ascensore e poi seguire un sentiero di circa due ore.
Per prendere l’ascensore c’è una coda stile Colorado boat, non proprio il trekking che ci apettavamo, ma con pazienza ci mettiamo in fila. La coda procede lentamente, ma dopo un’ora riusciamo a raggiungere la gradinata che porta all’ingresso. L’ingresso dell’inferno deve essere più tranquillo: dopo la gradinata c’è un altro serpentone infinito di persone, la gente spintona e urla, ai bordi vendono wurstel maleodoranti. Dopo un’ulteriore ora in coda finisce il serpentone, ma la coda pseudo-ordinata diventa una bolgia, siamo sempre più compressi e infilati in un lungo tunnel di cui a malapena vediamo la fine con centinaia di persone ancora davanti a noi. Questo ci fa saltare i nervi, alla faccia del buddismo zen siamo schiacciati e spintonati e da ogni lato c’è gente che fa cafonate varie. Sembra che il peggio della Cina sia riunito qua e non se ne vede la fine. Scoraggiati abbandoniamo e ci facciamo rimborsare il biglietto dell’ascensore…Avatar lo vedremo in DVD.