Come consigliato da Kenia per il secondo e ultimo giorno ad Avana ci affidiamo al bus turistico hop-on/hop-off in modo da poter girare semplicemente anche i quartieri fuori dal centro.
Dopo aver provato il caldo cubano, decidiamo che è meglio uscire in infradito. Il bus attraversa i quartieri di Centro Habana e del Vedado, le zone più moderne della città. La prima fermata è l’enorme Plaza de la Revolucion, dove torreggia un mastodontico memoriale dedicato a José Marti, poeta ed eroe locale protagonista della guerra di liberazione dalla Spagna. Ad affiancarlo, i famosi ritratti in metallo dei suoi successori morali: Ernesto “Che” Guevara e Camilo Cienfuegos.
Al momento di risalire sul bus accade il fattaccio, la ciabatta di Marco si rompe e lui si ritrova scalzo in mezzo alla piazza a rincorrere il bus che sta ripartendo. Fortunatamente lo spirito empatico dei cubani ci aiuta: lungo il percorso il bus effettua una fermata non programmata di fronte ad uno dei rari centri commerciali, dove potremo cercarne un altro paio. Ci troviamo così in periferia e viviamo uno spaccato di Cuba originale: una serie di negozi vagamente simili ai nostri vende merce di ogni tipo; la cosa che però ci sorprende sono i prezzi non molto inferiori a quelli europei ed espressi in pesos convertibles, la moneta solitamente destinata ai turisti. Normalmente infatti la popolazione locale commercia in pesos cubanos, che valgono molto meno: chi può pagare l’equivalente di 20 euro per un paio di scarpe, quando questo è lo stipendio mensile di un medico?
In ogni caso risolviamo il nostro problema e possiamo riprendere il tour. Scendiamo per un’altra sosta al Cementerio de Colon, dove, sotto un sole cocente, facciamo un giro tra le tombe monumentali, tra le quali spiccano i memoriali agli eroi della rivoluzione e la tomba della Milagrosa, una giovane morta partorendo che è diventata una sorta di santa. La sua tomba è visitata da molti cubani che portano fiori e chiedono la sua protezione.
Più tardi il bus torna verso la città vecchia e si ferma in un centro artigianale, dove compriamo un cocco da cui bere il latte e facciamo un giro tra le bancarelle. Siamo così di nuovo nel centro vecchio della città. Passeggiando incontriamo un gruppo di artisti di strada che anima calle Mercadares con musica, trampoli, costumi colorati, canti ed acrobazie. E’ domenica e al parco di Plaza des Armas alcuni locali giocano a domino: è un po’ il corrispettivo cubano del Mahjong cinese.
Torniamo quindi verso la casa per riposarci un po’ prima di andare a cena in un ottimo ristorante in cui possiamo assaggiare piatti ancora sconosciuti: un filetto di pesce impanato e ripieno di gamberetti e senape e la cosiddetta Ropa vieja, un piatto tipico a base di straccetti di carne di vitello al sugo.