La mattinata è dedicata alla Panda Breeding Reserve, partenza alle 7 per arrivare in tempo e vederli mangiare prima che tornino alla loro attività preferita: dormire. Grazie al nostro autista sperimentiamo da un’altra prospettiva il folle traffico di Chengdu: da brivido!
I panda riflettono esattamente l’immagine che avevamo di loro: spaparanzati a pancia in su mangiano bambù, poi non soddisfatti alcuni salgono sugli alberi da cui poi comicamente cercano di scendere. Altri si addormentano tra i rami nelle posizioni più improbabili.
La riserva, che noi pensavamo simile a uno zoo, è invece un grande parco in cui i panda vengono aiutati a riprodursi, dato che pare siano molto pigri anche in quello; c’è anche una nursery, in cui vedere i cuccioli appena nati e un ospedale. Inoltre c’è una cucina, in cui si prepara un pane ai cereali che completa la loro dieta. E noi l’abbiamo assaggiato!
Il pomeriggio è dedicato quasi del tutto alla prenotazione dei biglietti del treno che ci serviranno nei prossimi giorni. Per fortuna all’ostello c’è una ragazza sveglia che ci aiuta in questa mission impossible: telefona addirittura in stazione e poi va a ritirare dei biglietti che da internet non risultavano disponibili! Così noi intanto perfezioniamo l’itineriario per i prossimi giorni: è ufficiale, riusciare ad andare a Xi’an!
Infine una visita alla Dragon Town: un altro hutong ricostruito, il preferito dai cinesi, forse per l’effetto Gardaland che fa a noi…
[tags viaggi,Cina,Chengdu]