Finalmente è il giorno dell’Esercito di terracotta! Abbiamo rischiato di dover saltare la tappa di Xi’an, anzi ad un certo punto avevamo proprio archiviato la questione…
Abbiamo fatto bene a non rinunciare però!
Raggiungere il sito stavolta è semplicissimo dato che fuori dalla stazione ferroviaria partono in continuazione autobus pubblici diretti al mausoleo per un prezzo ridicolo. Il sito è la tomba dell’imperatore Qin del 200 a.C. Nella sua moderatezza, alla tenera età di 13 anni cominciò a farsi costruire questa tomba colossale con migliaia di statue di guerrieri posti a sua protezione: ognuno ha una sua espressione, pettinatura, abbigliamento. Le fosse 2 e 3 sono moderate, mentre è impressionante l’ingresso nella fossa 1 grande come un hangar e piena di soldati ancora perfettamente conservati. Inutile dire che la folla è oceanica anche di lunedì, per fortuna non siamo venuti ieri!!

Presi dalla nostalgia di un panino decidiamo di pranzare da Subway, catena diffusissima fuori dall’Italia, pessima scelta: panino caro e sgamuffo…
Nel pomeriggio ci avventuriamo in bus dalla parte opposta della città, un’ora e passa, per raggiungere la grande pagoda dell’oca selvaggia. I giardini e il tempio che la circondano sono carini ma forse non da giustificare il prezzo di ingresso: 50 yuan come per la città proibita di Pechino tanto per capirci.

Abbiamo notato che in generale i prezzi a Xi’an sono molto più alti che nelle altre città, sono diffusissime le boutique alla moda e i negozi di tecnologia (6 o forse 8 apple store attorno al centro!?!). Per contro notiamo che è molto più diffuso l’accattonaggio e lo sfruttamento dei più poveri, ecco la svolta capitalista della Cina.