Una delle esperienze più indimenticabili del nostro viaggio in Islanda è stata l’escursione alla grotta di ghiaccio nei pressi del Vatnajokull, il più grande ghiacciaio d’Europa.

Per questa avventura abbiamo avuto la fortuna di collaborare con Iceguide.is, una piccola agenzia islandese a gestione familiare, condotta da Íris e suo marito Óskar, che spesso accompagna lui stesso i turisti sul ghiacciaio.

In questo post ti raccontiamo la nostra esperienza personale, in maniera spassionata.

Prepararsi a un’escursione nella grotta di ghiaccio

Per affrontare l’escursione non è necessario essere dei grandi atleti, basta un minimo di coordinazione e resistenza per la camminata. Tutto dipende poi dalle condizioni meteo: quando ci siamo stati noi, essendoci poca neve, la maggior parte della camminata è stata su roccia/sterrato, ma può capitare di dover usare i ramponi più a lungo, affaticandosi maggiormente.

È poi necessaria un minimo di attrezzatura, che probabilmente se sei in Islanda in inverno, avrai già previsto. Sul ghiacciaio può fare molto molto freddo e ci si può bagnare; non è il caso di farsi trovare impreparati:

  • scarponcini da trekking altezza caviglia
  • maglia termica di lana o sintetica
  • felpa o maglione pesante (+ eventuale altro strato per giorni più freddi)
  • pantaloni comodi da trekking o da sci possibilmente impermeabili
  • giacca a vento impermeabile
  • guanti da sci, sciarpa, berretto
  • zainetto

 

L’escursione alla grotta di ghiaccio

La giornata parte prestissimo anche questa volta: l’appuntamento è alle 9.30 al parcheggio della laguna di Jokullsarlon e noi arriviamo da Kirkjubæjarklaustur dove abbiamo dormito pernottato dopo la nostra giornata on the road nella costa sud dell’Islanda.

Troviamo ad attenderci la nostra guida Sandra, a bordo di una super jeep dalle ruote e dalle sospensioni enormi. Facciamo conoscenza con i nostri compagni di viaggio e si parte in direzione est. Pochi chilometri oltre la laguna, il mezzo lascia la route 1 per addentrarsi fuoristrada nell’entroterra, in direzione di una delle lingue del ghiacciaio. Questa parte è denominata Breiðamerkurjökull, il percorso di avvicinamento richiede circa 40/45 minuti ed è mooolto accidentato, meglio tenersi forte e guardare di fronte a sé, per evitare di star male!

Parcheggiamo a una certa distanza dal ghiacciaio e Sandra ci illustra l’attrezzatura fornita da Iceguide.is: elmetto con torcia, ramponi da ghiaccio, imbracatura e picozza. La prima parte della camminata è un saliscendi tra rocce e terreno lavico, niente di complicato ma bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi e soprattutto evitare di scattare foto mentre si cammina: Marco ovviamente non ha rispettato questa semplice regola e si è ritrovato con il sedere per terra…

In 40 minuti raggiungiamo il ghiacciaio che si staglia maestoso di fronte a noi. La commistione di ghiaccio e sabbia lavica gli conferisce striature grigiastre rendendolo quasi minaccioso. C’è poca neve caduta di recente, ma siamo stati fortunati: è inizio primavera e questo è l’ultimo giorno possibile per visitare le grotte di ghiaccio.

Soprattutto a inizio e fine stagione, le visite guidate vengono garantite quasi di giorno in giorno, sulla base del monitoraggio delle grotte: se la temperatura sale troppo e in generale con l’avanzare della bella stagione,  diventano infatti instabili e pericolose.

 

Al limitare della lingua di ghiaccio indossiamo i ramponi e cominciamo la camminata sul gigante bianco. Sandra ci fa un breve briefing. La regola è semplice: non fare un passo se non hai piantato per bene il piede del passo precedente. Per 20 minuti passeggiamo sul ghiacciaio e in un punto appena più scosceso utilizziamo l’imbragatura con i suoi moschettoni per assicurarci ad una fune piazzata dalle guide del posto. L’ultimo tratto è il più “spericolato”: bisogna scendere da una parete alta qualche metro usando dei gradini scavati nel ghiaccio e assicurandosi alle funi di sicurezza. Tutto molto tranquillo, anche qui solo una regola: non staccare un moschettone se prima non hai attaccato l’altro, facile no?

Siamo giunti all’ingresso delle grotte di ghiaccio. Si tratta di due tunnel paralleli scavati dall’acqua che scorre al loro interno: ci troviamo sotto metri e metri di ghiaccio! I due cunicoli si aprono con un’altezza di 2/3 metri e vanno man mano abbassandosi. Al fondo sono però collegati e riusciamo a passare da uno all’altro strisciando quasi sulla pancia. Una vera avventura, intervallata da innumerevoli testate contro la parete superiore: fortuna che abbiamo il casco!

I giochi di colore sono magnifici e se sei un amante della fotografia vorrai fermarti ore a riprendere l’acqua colorata di azzurro dalla luce che attraversa il ghiaccio. Rimaniamo in zona per quasi due ore facendo anche uno spuntino e esplorando un po’ il ghiacciaio nei dintorni della grotta. Prima di ripartire assistiamo anche ad un gruppo di guide che si prodiga nell’arrampicata su ghiaccio: credo che noi ci proveremo un’altra volta!

Il ritorno è per lo stesso percorso dell’andata; ci attardiamo ancora un po’ sul ghiacciaio per qualche foto, ma è ora di rientrare: ci aspettano ancora molte avventure in Islanda!

Conclusioni

Non possiamo che consigliare di partecipare ad un’escursione sul ghiacciaio e/o ad una grotta di ghiaccio con Iceguide.is. Per quanto semplice e accessibile è stata una piccola grande avventura e Sandra, la nostra guida, è stata super professionale e piacevole: per tutto il percorso ci ha raccontato aneddoti sull’Islanda, le sue tradizioni e la sua popolazione.

A seconda delle condizioni climatiche e degli anni le escursioni proposte possono variare leggermente come location e tipologia, ti rimandiamo al loro sito per maggiori dettagli.

Non possiamo dire che sia un’esperienza economica, ma ovviamente il prezzo è commisurato al costo della vita in Islanda che è molto alto. Vale la pena qualche sacrificio in più per potervi prendere parte.