Arriviamo a Guilin di sera e incontriamo un piccolo contrattempo: arrivati all’aeroporto non c’è nessuno ad aspettarci, come invece ci avevano confermato dall’ostello.
Segue serie di telefonate e alla fine l’unica soluzione è prendere il taxi. Arriviamo al Wada Hostel stanchi e un po’ arrabbiati, ma una buona notte di sonno ci rimette in pista.
La città si sviluppa sul fiume Li ed è circondata da picchi carsici che rendono il paesaggio da favola.
Per prima cosa visitiamo alcune grotte, illuminate ‘alla cinese’ (con neon colorati). Stiamo dietro ad un gruppo organizzato perché la loro guida passando accende ulteriori luci e ci permette così di vedere più cose. L’apoteosi del trash in tutto ciò è però rappresentata dalla fine della visita, quando la guida canta una canzone per salutare il gruppo.

Dopo ci rifocilliamo in un locale del centro pedonale (una rarità in Cina) e con la pancia piena siamo pronti ad affrontare la scalinata infinita che ci porta in cima al picco più alto del parco Fubo. Ne vale però la pena, perché da qui la vista dal fiume è davvero memorabile.

Stanchi, decidiamo di passare il tempo con una passaggiata attorno al lago che il fiume forma all’interno della città e, una volta che si è fatto buio, andiamo a guardare le due Pagode del Sole e della Luna illuminate e specchiate sul lago.