A luglio sono stata 5 giorni ad Ancona per partecipare al Weekendoit, un festival fighissimo organizzato da Gaia Segattini, dedicato alla condivisione delle tecniche artigianali.

Eravamo già stati nella città marchigiana per qualche ora un paio d’anni fa e proprio allora Gaia ci aveva fatto fare un tour velocissimo alla scoperta della street art di Ancona: quando quest’anno c’è stata la possibilità di fare un giro in bici guidati dai ragazzi del Pop Up! Festival ho colto subito l’occasione. Il festival, che non si ripete da qualche anno purtroppo, si proponeva di organizzare interventi di street artist in giro per la città per restituire dignità a luoghi abbandonati o in degrado.

L’itinerario

Siamo partiti da piazza Oberdan, dove c’è un grande murales di 30 metri di altezza e 50 di lunghezza, realizzato da Ozmo, M-City e Run sulla parete dell’ex caserma San Martino: qui l’attenzione è attratta prima di tutto dalla grande Madonna con volto rovesciato di Ozmo, mixata alle architetture a stencil di M-City e alle figure a colori accesi di Run.

002_street-art_ancona_carapaucostante

Il gruppo di ciclisti urbani di fronte al murales di Ozmo, M-City e Run

003_street-art_ancona_carapaucostante

Un dettaglio dello stencil di M-City

Siamo poi scesi verso il mare per (non) vedere il grande ciclo di Ericailcane all’interno dell’edificio di Porta Pia, tutelata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, ma attualmente non visitabile in nessuna occasione (sul sito è però possibile vedere qualche foto dell’interno).

004_street-art_ancona_carapaucostante

Il portone di Porta Pia, che permetterebbe di accedere alle scale e al grande ciclo pittorico di Ericailcane

Da Porta Pia, allungando lo sguardo verso il mare, è impossibile non vedere i due silos del molo Sud con gli interventi “Bottles” di Blu e Ericailcane, che sono diventati un po’ l’emblema della città.

006_street-art_ancona_carapaucostante

Sullo sfondo le due Bottles di Blue e Ericailcane

street-art_ancona_carapaucostante-1

E poi via, verso il porto di Ancona: primo stop al Molo Mandracchio, con il grande intervento di Sten Lex, due fratelli netturbini di Roma, che nel loro lavoro riportano i visi di coloro che vivono per strada. Il lavoro si sta scolorendo, ma non ha perso il suo fascino.

005_street-art_ancona_carapaucostante

Sten Lex al porto di Ancona

Ancora poche centinaia di metri in bici e siamo arrivati al mitico Padiglione dei retari, dove nel 2009 c’è stata una grande convention internazionale di poster art: oltre 100 artisti hanno attaccato i propri manifesti all’interno di quello che ancora oggi è lo spazio di lavoro degli artigiani che riparano le reti da pesca.

Mentre infatti la maggior parte dei luoghi di intervento degli street artist sono abbandonati e in degrado, questo è ancora un luogo vissuto, e anche noi abbiamo incontrato i retari al lavoro, felici di vederci gironzolare curiosi.

007_street-art_ancona_carapaucostante

L’interno del Padiglione dei retari

008_street-art_ancona_carapaucostante 009_street-art_ancona_carapaucostante 010_street-art_ancona_carapaucostante 011_street-art_ancona_carapaucostante 012_street-art_ancona_carapaucostante 013_street-art_ancona_carapaucostante 014_street-art_ancona_carapaucostante

E poi l’intervento che tanto aspettavo di vedere: quello di Roa sulle pareti di una pescheria, con i suoi inconfondibili animali, in questo caso uccelli di mare, ritratti come scheletri, a causa dell’inquinamento dell’acqua.016_street-art_ancona_carapaucostantestreet-art_ancona_carapaucostante-2street-art_ancona_carapaucostante-3 017_street-art_ancona_carapaucostante 019_street-art_ancona_carapaucostante

Sui piloni del cavalcavia che passa sopra la rotatoria di via Einaudi, sempre nel porto di Ancona, c’è un’installazione intitolata La foresta dei giganti che comprende i lavori di numerosi artisti: 108, Allegra Corbo, Dem, Luca Blast Forlani, Maurizio Senatore, William Vecchietti, Yuri Romagnoli, Zosen: uno scenario surreale fatto di animali fantastici.
020_street-art_ancona_carapaucostante 021_street-art_ancona_carapaucostante 022_street-art_ancona_carapaucostante 023_street-art_ancona_carapaucostante

Tornando indietro verso l’ingresso del porto, vediamo ancora il murales di James Kalinda al passaggio a livello e, infine, il grande poste Last Great Whale di Andreco, sulla facciata del Mercato Ittico, in precarie condizioni di conservazione.
024_street-art_ancona_carapaucostante

025_street-art_ancona_carapaucostanteOrganizza il giro da solo

Fai come me: io ho affittato la bicicletta da Zucchero a velò, un locale bellissimo dove si mangia stra bene, gestito da una coppia formidabile, che ama in particolar modo il cibo veg e le bici: è qui che si è svolto, sempre in quei giorni il brunch di Creativi in rete.

E poi usa la mappa disponibile sul sito di Pop Up!: vedrai che ci sono anche molti interventi di street art fuori città, lungo un percorso che si snoda lungo la ferrovia Roma-Ancona, sui Colli Esini Frasassi: la Cava di Arcevia, le Stazioni Ferroviarie di Fabriano, Genga, Serra San Quirico, Castelplanio, Castelbellino, la Fornace di Moie, le aziende del Biologico e le cantine vinicole – fino a raggiungere la città di Jesi e il Parco del Conero ad Ancona.

Io mi ripropongo di vederli la prossima estate, quando tornerò ad Ancona (con Marco, spero!): pare sia un po’ impegnativo in bicicletta, ma si può raggiungere in treno Genga e poi scendere verso il mare, fino a Jesi, per poi riprendere il treno.

 

001_street-art_ancona_carapaucostante

La bicicletta che ho affittato da Zucchero a Velò

MAP ANCONA

interno esini

Ancona ti piacerà un sacco, è piena di locali carini, tra cui il Raval di piazza del Plebiscito, il nostro punto di riferimento indiscusso per aperitivi e cene in città, il cui bancone è stato dipinto da Nicola Alessandrini.

nicola-alessandrini-raval-750x560

Il bancone del Raval [foto Pop Up! Festival]

E per gli indirizzi imperdibili, fai riferimento alla guida shopping di Ancona, scritta da Gaia Segattini per Casafacile.